Commissione Tributaria Provinciale di Bari, 05 aprile 2019, n. 825
La Commissione Tributaria Provinciale di Bari, con sentenza n. 825 del 05 aprile 2019 ha stabilito l’ammissibilità dell’opzione per il regime della c.d. “cedolare secca “ anche quando il conduttore è una società.
Tale principio segue il recente orientamento della giurisprudenza di merito, secondo cui il locatore, persona fisica che non agisca nell’esercizio di un’attività imprenditoriale, può optare per il regime fiscale della cedolare secca, purchè l’unità immobiliare sia destinata ad uso abitativo, a nulla rilevando la qualifica di conduttore (tra le ultime Comm. Trib. Prov. Pavia 7.06.2018 n. 222; Comm. Trib. Reg. Lombardia 27.2.2017 n. 754).
Nel caso di specie il contribuente locatore impugnava un avviso di liquidazione dell’Agenzia delle Entrate, relativo al mancato versamento dell’imposta di registro annuale, affermando che la locazione aveva finalità abitative e che il locatore non aveva agito nell’esercizio di un’ impresa.
Di contro l’Agenzia delle Entrate si difendeva ribadendo la legittimità del suo operato, in quanto conforme alla Circolare n. 26/E del 01.06.2011 dell’Agenzia medesima, che esclude dall’ambito applicativo della normativa sulla c.d. cedolare secca, anche le locazioni che hanno come conduttore un soggetto agente nell’esercizio di un impresa, indipendentemente dal fatto che l’immobile sia locato ad uso abitativo.
La Commissione Tributaria ha respinto le eccezioni dell’Agenzia delle Entrate affermando che l’art. 3 del d.lgs 23 del 2011, istitutivo della cedolare secca (imposta alternativa all’Irpef per i redditi scaturenti dalle locazioni per uso abitativo), non fa riferimento alcuno alla qualifica del conduttore e quindi, non esclude la possibilità che quest’ultimo possa essere una società, essendo prevista espressamente solo una limitazione per il locatore, il quale non potrà utilizzare il regime fiscale di favore se stipula il contratto nell’esercizio di un’attività imprenditoriale.
In conclusione si sta ormai consolidando una giurisprudenza che ammette la cedolare secca nei casi in cui il conduttore non sia persona fisica, anche se l’orientamento dell’Agenzia delle Entrate è ancora rigido, con il rischio che neghi l’applicabilità di tale regime.