Brasato al barolo

 

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Chef Chef Andrea Orsini
Portata Secondi Piatti
Cucina Piemonte
Porzioni 8 persone

Ingredienti
  

  • 2 kg carne bovina (cappello del prete o similare)
  • 3 carote
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio di aglio
  • 3 chiodi di garofano
  • 8 grani di pepe nero
  • 2 foglie alloro
  • 2 coste di sedano
  • 1 rametto di rosmarino
  • 50 gr burro
  • q.b. sale
  • q.b. pepe
  • 1 bottiglia barolo

Istruzioni
 

  • In un ampio recipiente adagiare la carne (precedentemente legata con spago da cucina), disporvi sopra tutte le verdure tagliate grossolanamente e tutte le spezie.
  • Versare sopra la carne e le verdure una bottiglia di barolo.
  • Lasciar marinare in frigo per una notte.
  • Prelevare la carne ed asciugarla con carta assorbente.
  • In un tegame far sciogliere il burrro in un pò olio d'oliva e rosolare, a fuoco alto, la carne su ogni lato.
  • Quando la carne è ben rosolata aggiungere le verdure e lasciar andare qualche minuto.
  • Versare anche il liquido della marinatura, salare e pepare e lasciar cuocere a fuoco basso per almeno 2 ore. La carne dovrà risultare molto tenera e la forchetta non devrà trovare resistenza nel penetrarla.
  • A cottura ultimata prelevare il brasato e lasciar raffreddare, versare in un contenitore tutta la salsa ottenuta, comprese le verdure (togliere solamente le foglie d'alloro ed il rametto del rosmarino).
  • Tritare molto finemente con un mnipimer.
  • Rimettere la salsa sul fuoco e far addensare, eventualmente aggiungere una noce di burro per dare lucentezza.
  • Qualora risultasse troppo liquida spolverizzare con un pizzico di maizena o farina e continuare per qualche minuto ancora la cottura.
  • Tagliare la carne e versare sopra la salsa caldissima, servire il piatto con contorno di purè, polenta bianca o patate lessate.

Tribunale di Torino: La fede nuziale rientra nell’asse ereditario.

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A cura dell'Avv. Luca Milani

TESTO SENTENZA IN CALCE

Con sentenza del 31 Gennaio 2022 il Tribunale di Torino ha stabilito che la fede nuziale rientra nel patrimonio della persona che la indossa la quale, in vita, potrebbe disporne a proprio piacimento, al limite anche cedendola a persone diverse dall’altro coniuge. Ne consegue che l’anello nuziale, in seguito alla morte della persona a cui apparteneva, rientra nel patrimonio ereditario del de cuius e segue la disciplina successoria che viene ad aprirsi per legge o testamento.

 

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Tribunale-Torino-sentenza-324-2022

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