Brasato al barolo

 

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Chef Chef Andrea Orsini
Portata Secondi Piatti
Cucina Piemonte
Porzioni 8 persone

Ingredienti
  

  • 2 kg carne bovina (cappello del prete o similare)
  • 3 carote
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio di aglio
  • 3 chiodi di garofano
  • 8 grani di pepe nero
  • 2 foglie alloro
  • 2 coste di sedano
  • 1 rametto di rosmarino
  • 50 gr burro
  • q.b. sale
  • q.b. pepe
  • 1 bottiglia barolo

Istruzioni
 

  • In un ampio recipiente adagiare la carne (precedentemente legata con spago da cucina), disporvi sopra tutte le verdure tagliate grossolanamente e tutte le spezie.
  • Versare sopra la carne e le verdure una bottiglia di barolo.
  • Lasciar marinare in frigo per una notte.
  • Prelevare la carne ed asciugarla con carta assorbente.
  • In un tegame far sciogliere il burrro in un pò olio d'oliva e rosolare, a fuoco alto, la carne su ogni lato.
  • Quando la carne è ben rosolata aggiungere le verdure e lasciar andare qualche minuto.
  • Versare anche il liquido della marinatura, salare e pepare e lasciar cuocere a fuoco basso per almeno 2 ore. La carne dovrà risultare molto tenera e la forchetta non devrà trovare resistenza nel penetrarla.
  • A cottura ultimata prelevare il brasato e lasciar raffreddare, versare in un contenitore tutta la salsa ottenuta, comprese le verdure (togliere solamente le foglie d'alloro ed il rametto del rosmarino).
  • Tritare molto finemente con un mnipimer.
  • Rimettere la salsa sul fuoco e far addensare, eventualmente aggiungere una noce di burro per dare lucentezza.
  • Qualora risultasse troppo liquida spolverizzare con un pizzico di maizena o farina e continuare per qualche minuto ancora la cottura.
  • Tagliare la carne e versare sopra la salsa caldissima, servire il piatto con contorno di purè, polenta bianca o patate lessate.

Corte di Appello di Torino: Hotel paga i danni per il furto di una bicicletta.

  • Piemonte
  • Sentenze Civili
A cura dell'Avv. Luca Milani

TESTO SENTENZA IN CALCE

La Corte di Appello di Torino con la Sentenza n. 1289/2020 ha confermato la decisione del giudice di primo grado che aveva condannato l’albergatore a risarcire i danni per il furto di una bicicletta custodita in un deposito esterno all’albergo.

Nel caso di specie trattasi di una Mountan Bike del valore di circa €.6.800,00= che il proprietario durante un viaggio itinerante aveva chiesto di poterla custodire all’interno della struttura alberghiera.

Gli operatori della reception non potendo assecondare tale richiesta invitavano il cliente ad usufruire del deposito dell’albergo sito in un garage esterno debitamente chiuso a chiave.

Così fatto, il proprietario del mezzo la mattina seguente si accorgeva che la bicicletta era stata rubata.

La Corte d’Appello di Torino, come anticipato, ha condannato l’albergo a risarcire i danni. I giudici, infatti, hanno ritenuto sussistenti, nella fattispecie, gli elementi sufficienti per affermare l’esistenza di un contratto definibile di posteggio tra albergo e cliente, avente ad oggetto la collocazione e la custodia della bicicletta.

 

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