Pesce spatola gratinato

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Chef Chef Andrea Orsini
Portata Secondi Piatti
Cucina Sicilia
Porzioni 4 persone

Ingredienti
  

  • 800 gr pesce spatola in tranci
  • q.b. pane grattugiato
  • 40 gr pecorino grattugiato
  • 20 gr parmigiano grattugiato
  • 1 spicchio d'aglio
  • q.b. prezzemolo
  • scorza limone
  • 1 manciata di capperi
  • 3 pomodorini datterino
  • q.b. olio, sale e pepe

Istruzioni
 

  • Preparare la panatura: grattugiare la scorza di 1 limone ed il succo di ½ limone.
  • Tagliare i pomodorini datterino in dadini molto piccoli.
  • Tritare il prezzemolo, i capperi e l'aglio (con lo spremi aglio)
  • Mescolare tutti gli ingredienti con il pane grattugiato, il pecorino, il parmigiano e l'olio, aggiungere il succo di limone il sale ed il pepe.
  • Mettere in una teglia uno strato di panatura, disporre i tranci di spatola, condire leggermente con sale, pepe e olio,
  • Coprire il pesce con un'altro strato di panatura e terminare con un filo di olio.
  • Cuocere a forno ventilato a 200° per 15 minuti.
  • Servire con un giro di olio ed una foglia di prezzemolo.

Corte di Appello di Catania: Vaccini, responsabilità del ministero

  • Sicilia
  • Sentenze Civili
A cura dell'Avv. Luca Milani

TESTO SENTENZA IN CALCE

Un interessante sentenza della Corte di Appello di Catania in un tema particolarmente attuale e sentito come quello dei vaccini.

La Corte di Appello del capoluogo siciliano in riforma della sentenza di primo grado ha condannato il Ministero della Salute al risarcimento di €. 824.149,00= per omessa vigilanza nella somministrazione di un vaccino.

La vicenda in esame nasce nel lontano 1978 quando un neonato di 3 mesi viene sottoposto al vaccino antipolio Sabin obbligatorio per legge.

Dopo 15 giorni dalla somministrazione viene diagnosticata una “paraplegia degli arti inferiori di sospetta natura poliomelitica”.

Nel corso del lungo iter giudiziario veniva accertato il nesso causale tra la somministrazione del vaccino e la grave patologia manifestatasi.

Nonostante ciò il Tribunale di primo grado escludeva la responsabilità del Ministero affermando, in sintesi, che la somministrazione del vaccino era conforme alla legge vigente all’epoca.

Di diverso avviso, invece, il Giudice di seconde cure, che ha riconosciuto sussistente la prova che sin dall’epoca della vaccinazione antipoliomelitica obbligatoria era nota la possibilità di eventi avversi come quelli verificatisi.

Ne consegue che il Ministero avrebbe dovuto vietare quel tipo di somministrazione o, quantomeno, consentirla solo con modalità idonee a limitare i rischi connessi.

Principio di diritto secondo cui: l’omissione di un comportamento dovuto è di per sé un comportamento antigiuridico.

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Corte-Appello-Catania-sentenza-696-2021

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